In Siria la povertà è sempre più grave. La responsabilità non è soltanto della crisi globale, la causa principale è la cannibalizzazione del paese da parte di Assad, che fa affari con petrolio, gas e droga. Leggi
In Iraq il commercio di droga è gestito dai partiti e finanzia le milizie armate. È un pericolo paragonabile al terrorismo, e per contrastarlo il parlamento sta discutendo l’ipotesi di costituire una forza speciale. Leggi
L’industria della droga ha saputo adattarsi bene alla chiusura dei confini e alla crisi della distribuzione globale e dei prodotti di prima necessità. Dal 2020 a oggi le sue attività criminali si sono ampliate e differenziate. Leggi
Per il presidente Bashar al Assad il captagon è diventato una manna dal punto di vista economico. Ma per i siriani rimasti nel paese la droga rischia di distruggere quel che resta della società dopo un decennio di guerra civile. Leggi
Durante il lockdown i narcotrafficanti hanno trovato delle alternative per il trasporto e lo spaccio di droga, anche perché le forze di polizia sono state concentrate sui controlli sanitari. Il rapporto di Europol. Leggi
Con l’intensificarsi dei controlli alla frontiera con l’Iran, la polizia ha registrato un aumento di coltivazioni locali di papavero da oppio e cannabis. Leggi
Il mercato della droga è gestito dalle milizie filoiraniane che lo usano per finanziarsi. I consumatori sono giovani, disoccupati, senza speranze. Leggi
Mentre Joaquín Guzmán si presenta in aula, il nuovo presidente messicano presenta la sua politica sulla sicurezza. Leggi
Dopo gli accordi di pace, governo ed ex guerriglieri cercano insieme una soluzione per non lasciare in povertà i contadini. Leggi
“La situazione in Messico si fa ogni giorno più pericolosa, il governo e i cartelli della droga collaborano per imporre il silenzio. Noi giornalisti abbiamo l’obbligo morale di rompere questo silenzio, ma anche la società ha la stessa responsabilità”. Intervista alla giornalista messicana Anabel Hernández. Leggi
Il confine tra Messico e Stati Uniti è disseminato di tunnel sotterranei usati dai cartelli per contrabbandare la droga. Dal 1990 la polizia di frontiera statunitense ha scoperto circa 200 passaggi di questo genere, quasi tutti vicino alla città di Nogales, in Arizona. Il video del New York Times. Leggi
L’8 gennaio il narcotrafficante messicano Joaquín “El Chapo” Guzmán è stato catturato nella città di Los Mochis, nello stato messicano di Sinaloa, nella costa occidentale. I militari l’hanno scortato fino al carcere di Altiplano, vicino a Città del Messico, lo stesso da cui era evaso in luglio. Il video dell’Afp. Leggi
“Il mio è stato il sequestro numero 16. In quei momenti senti più l’impotenza e il coraggio che la paura”, dice il giornalista messicano Luis Cardona, rapito e torturato nel 2012 nello stato di Chihuahua, nel nord del paese, quando dirigeva un giornale locale. Insieme ad altri due giornalisti fuggiti a Città del Messico, il disegnatore Rafael “Rapé” Pineda e Leopoldo Hernández, Cardona racconta in questo documentario animato la storia del suo sequestro. Leggi
Il narcotrafficante Joaquín Guzmán detto “El Chapo” è fuggito dalla prigione di Altiplano, in Messico, nella notte dell’11 luglio scorso, attraverso un tunnel lungo un chilometro e mezzo. Il video della Reuters. Leggi
Dieci corpi sono stati esumati da sette fosse comuni scoperte alla periferia della città turistica di Acapulco, in Messico. Il procuratore dello Stato di Guerrero, Miguel Ángel Godímez, ha confermato che le autorità hanno estratto i cadaveri di sette uomini e di tre donne nelle fosse individuate grazie a una soffiata anonima nel villaggio olimpico della città.
Poche ore prima, erano state scoperte altre cinque fosse, ognuna con un corpo sepolto dentro, nella città di La Paz, all’estremità meridionale dello stato della Baja California. “Abbiamo esumato tre corpi interi e quattro sacchi di plastica neri con resti umani, per un totale di cinque cadaveri, tre donne e due uomini”, dice il comunicato della procura.
Scoperte di questo genere sono continue e quasi quotidiane in Messico, dilaniato dagli scontri tra i cartelli del narcotraffico, tanto che all’inizio di giugno il governo centrale ha avviato un registro nazionale di tutte le fosse comuni trovate nel paese, per facilitare il lavoro di identificazione dei cadaveri. Ancora, però, è troppo presto per avere dati generali.
Dal 2012 il Perù ha superato la Colombia come maggior produttore mondiale di coca: almeno 305 tonnellate all’anno. Il 60 per cento proviene dalle valli dei fiumi Apurímac, Ene e Mantaro e un terzo viene recapitato ai narcotrafficanti a piedi, zaino in spalla, da trasportatori indigeni. Leggi
Omar Treviño Morales, anche chiamato Z32, è stato arrestato nello stato del Nuevo León, in Messico. Morales è il leader assoluto del più importante cartello del narcotraffico messicano Los Zetas. Omar ha assunto il potere dopo che suo fratello Miguel Ángel è stato arrestato il 15 luglio del 2013.
Omar Treviño Morales è accusato in Messico di organizzazione a delinquere organizzata, detenzione illegale di armi. Negli Stati Uniti è accusato traffico di cocaina tra Messico e Stati Uniti. Le autorità messicane offrivano una ricompensa di 30 milioni di pesos a chi avesse aiutato la polizia ad arrestare il boss.
Secondo le autorità statunitensi, Omar Treviño Morales ha fondato con sua moglie Carolina Fernández González e suo suocero Jesús Fernández de Luna una società per riciclare denaro sporco. Milenio
I cartelli sono organizzazioni criminali che controllano il traffico di droga dall’America meridionale agli Stati Uniti, un mercato che si pensa valga ogni anno 13 miliardi di dollari (quasi 10 miliardi di euro). In Messico la produzione e il commercio di droga esistono da decenni. Ma da quando gli Stati Uniti hanno rafforzato le operazioni antidroga nei Caraibi e in Florida, intorno al 2000, le vie di contrabbando tra Colombia e Messico sono diventate centrali, così come il ruolo del Messico nella loro gestione. Leggi
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