◆ Secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), nel 2022 le emissioni di gas serra hanno toccato un nuovo record nel mondo: 36,8 gigatonnellate,... Leggi
L’industria fossile punta a nascondere i reali pericoli dei suoi prodotti e a screditare chi si mobilita per il clima. Uno schema ricorrente in molti paesi, inclusa l’Italia. Leggi
Il tentativo della Russia di bloccare il sostegno all’Ucraina chiudendo il gas all’Europa è fallito. Il continente è riuscito a trovare rapidamente altri fornitori Leggi
Governo e regione hanno trovato un accordo per installare il rigassificatore nel porto. Mentre i leader nazionali sono quasi tutti favorevoli, la politica locale è schierata contro il progetto. Leggi
Mosca ha chiuso i rubinetti del gasdotto Nord stream 1, lasciando in attività altre forniture. L’Ue afferma che la dipendenza dal gas russo è diminuita e che le sanzioni funzionano, ma la guerra di nervi è appena cominciata. Leggi
L’Unione europea vuole importare quanto più gas possibile dall’Africa, ma non finanzia progetti e infrastrutture che permetterebbero al continente di avere accesso all’energia elettrica. Leggi
Il conflitto in Ucraina ha riacceso il dibattito sul gas. Il governo vuole incrementare la produzione nazionale sui giacimenti esistenti con l’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dall’estero, in particolare dalla Russia. Leggi
I piani del continente per fornire gas all’Europa al posto della Russia potrebbero essere ostacolati da una mancanza di infrastrutture più che dalla scarsa capacità estrattiva. Leggi
Secondo alcuni analisti il Cremlino sta usando le forniture di gas all’Europa occidentale per accelerare la realizzazione del controverso gasdotto Nord stream 2. Per altri, invece, Putin non sta compiendo una dimostrazione di forza. Leggi
Putin si sente intoccabile perché le armi della diplomazia internazionale sono spuntate di fronte a enormi progetti economici come il gasdotto Nord stream 2, in cui sono coinvolti cinque gruppi europei. Leggi
Il tentato omicidio dell’oppositore russo Aleksej Navalnyj si sta trasformando in un momento della verità tra Mosca e Berlino, che coinvolge anche il resto d’Europa e che minaccia l’interruzione del gasdotto Nord Stream 2. Leggi
Il ministro dell’energia greco, Panagiotis Lafazanis, e quello russo, Alexander Novak, hanno appena firmato un accordo per la costruzione di un gasdotto in Grecia con finanziamenti russi. Il documento, che ancora è un protocollo d’intenti, prevede la creazione di un consorzio intestato a entrambi gli stati in parti uguali, che si incaricherà della costruzione del gasdotto dal 2016 al 2019.
All’indomani del fallimento delle trattative con gli altri paesi dell’eurozona, questo accordo industriale appare particolarmente significativo per la Grecia. Molti sostengono che proprio Mosca potrebbe prestare ad Atene i soldi che l’Unione non vuole sbloccare, ma che sono necessari alla Grecia per pagare parte dei suoi debiti con il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea (in scadenza a giugno e in agosto, rispettivamente).
È in Russia anche il primo ministro greco Alexis Tsipras, che partecipa al Forum economico di San Pietroburgo. In un’intervista con il quotidiano austriaco Kurier, pubblicata oggi, ha dichiarato che “l’uscita della Grecia dall’euro sarebbe l’inizio della fine della moneta comune”. Anche questa mattina ha espresso ottimismo per il vertice straordinario dei capi di stato e governo europei convocato per lunedì e si è detto convinto che l’accordo arriverà.
La commissione dell’Unione europea per la concorrenza formulerà domani delle accuse formali nei confronti dell’azienda di stato russa Gazprom. La Gazprom è sospettata di aver abusato della sua posizione dominante nel mercato del gas, ricattando i paesi dell’Europa centrale che dipendono dalle sue forniture e danneggiando i suoi rivali.
L’indagine era stata avviata nel 2012, dopo una perquisizione negli uffici della compagnia. In caso di un mancato accordo tra Unione europea e Gazprom, l’azienda rischia di pagare una multa fino al 10 per cento del suo fatturato, secondo le stime pari a circa 14,3 milioni di dollari.
Le relazioni diplomatiche tra la Russia e l’Unione europea sono già tese, in particolare dopo la crisi ucraina e l’annessione della Crimea a Mosca a marzo 2014. Margrethe Vestager, la commissaria europea per la concorrenza, ha dichiarato che il caso non ha motivazioni politiche.
L’Ucraina ha cominciato a ricevere i primi rifornimenti di gas dalla Russia dopo un’interruzione di sei mesi. Lo ha confermato l’operatore pubblico di gasdotti ucraino Ukrtransgaz. “Il volume delle importazioni è di 43,5 milioni di metri cubi al giorno”, ha detto il portavoce Maxim Belyavsky. Durante l’inverno l’ex repubblica sovietica consuma in media circa duecento milioni di metri cubi di gas al giorno. Reuters
La cancellazione del gasdotto South stream, che avrebbe permesso al gas russo di raggiungere l’Europa attraverso i Balcani evitando l’instabile collo di bottiglia dell’Ucraina, è stata definita da più parti come una sconfitta per Vladimir Putin e una vittoria per l’Unione europea, che ha evitato di aumentare la sua dipendenza energetica da Mosca. In realtà, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung, l’Europa ha poco da festeggiare. Leggi
La Russia ha annunciato il 1 dicembre che il progetto del gasdotto South Stream (a partecipazione Gazprom, Eni, Edf, Wintershall), che avrebbe dovuto collegare i giacimenti russi all’Europa senza passare per l’Ucraina, sarà cancellato. L’impianto avrebbe dovuto essere inaugurato il prossimo anno, ma l’Unione europea ha sollevato degli ostacoli, ha detto Vladimir Putin.
Resta in piedi il progetto di unire i giacimenti del mar Caspio passando per l’Anatolia.
Il politico russo Andrei Žirinovskij è un gran chiacchierone. Perciò, in condizioni normali non avrebbe destato scalpore suggerendo (come ha fatto all’inizio di quest’anno) che la Russia dovrebbe annettere quelle parti del vicino Kazakistan dove risiede un’ampia popolazione di origine russa. Eppure il leader nazionalista del Partito liberaldemocratico ha davvero spaventato i kazachi, perché la posta in gioco è più alta di quanto sembri. Leggi
L’accordo sul gas, firmato la sera del 30 ottobre, sarà valido fino al marzo del 2015 e prevede che l’Unione europea faccia da garante per l’Ucraina nell’acquisto di gas dalla Russia e che la aiuti a pagare i debiti sulle forniture accumulati in questi anni (1,45 miliardi di dollari).
Il pacchetto vale in tutto 4,6 miliardi di dollari, grazie ai fondi che arrivano dal Fondo monetario internazionale e della stessa Unione europea. Bbc, Radio Free Europe
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