Determinano l’andamento del mercato, influenzano la distribuzione dei portafogli finanziari, la valutazione del debito e il costo del capitale. Eppure nessuno le controlla. Leggi
Le monete digitali diventeranno un’assicurazione contro i cambiamenti del mondo? Forse. Ma è possibile che gli stati facciano qualcosa per arginarle. Leggi
Si sono coordinati in rete per acquistare dei titoli in difficoltà, riuscendo a farne salire il valore azionario. Se hanno acquisito una tale potenza di fuoco, è perché le regole del gioco sono cambiate. Leggi
Dal 2004 al 2016 i paesi dell’Ue hanno perso circa 46 miliardi di euro all’anno a causa dell’evasione fiscale dovuta ai capitali collocati in aziende e giurisdizioni offshore. Leggi
Al festival di Internazionale, un incontro per conoscere i movimenti nati dal basso che cercano di cambiare il mondo di oggi, dalla finanza all’ambiente. Leggi
A Basilea s’incontrano rappresentanti delle banche centrali e dell’azienda da due miliardi di utenti che vorrebbe coniare una moneta digitale al pari di uno stato sovrano. Leggi
“Cerco di cambiare il sistema finanziario perché non rispetta l’ambiente e il tessuto sociale”. Intervista al giornalista economico sudafricano. Leggi
Un cittadino svizzero in carcere in Germania con l’accusa di spionaggio. Ispettori del fisco che trafugano cd riservati. Una storia vera che sembra un film dei fratelli Cohen. Leggi
Alla fine del 2015, ben 149mila miliardi di dollari – pari a circa il 46 per cento delle attività finanziarie globali – erano gestiti da banche ombra. Leggi
Le banche di Wall street esultano. Dopo l’elezione di Donald Trump la borsa di New York ha registrato il suo miglior risultato settimanale degli ultimi cinque anni, con un balzo dei titoli bancari. Non è esattamente il segno di una vittoria del popolo contro le élite. Ma da dove viene l’euforia della borsa? Leggi
Il governo del generale Al Sisi ha dovuto prendere alcune decisioni difficili, come introdurre un’imposta sul valore aggiunto (iva) per rimpinguare le sue finanze. Ora sono attesi tagli ai generosi sussidi pubblici. E il 3 novembre ha preso la decisione più difficile, accettando di svalutare la lira egiziana. Leggi
Londra è la destinazione preferita delle startup in cerca di una base europea, ma ora questo status è in pericolo e altre città si fanno avanti come valide alternative. Oltre a Dublino ci sono Berlino, Amsterdam, e Stoccolma. E la capitale irlandese sembra la più decisa a non lasciarsi sfuggire l’opportunità. Leggi
Crollo della borsa, grosse fughe di capitali e difficoltosa transizione economica. Il 2016 comincia male per la Cina. Fino a pochi mesi fa la seconda potenza economica mondiale ispirava fiducia, oggi suscita inquietudine. Le borse mondiali tremano regolarmente per il rallentamento della crescita e per i dubbi riguardo alla capacità del regime comunista di gestirlo. Leggi
La borsa di Atene riaprirà i battenti lunedì prossimo, 3 agosto. Lo ha comunicato il comitato direttivo della borsa (Ase) “dopo che il ministero delle finanze ha firmato il relativo provvedimento”, si legge in una nota.
La borsa di Atene è chiusa dal 29 giugno, quando il governo guidato da Alexis Tsipras decise la chiusura delle banche e limiti molto severi sui prelievi e i trasferimenti di denaro all’estero per impedire una corsa agli sportelli. La riapertura è stata rinviata diverse volte nelle ultime settimane in attesa di un decreto ministeriale.
Qualche settimana fa, al culmine dell’ondata di panico sui mercati azionari cinesi, circolava una barzelletta: “Il mese scorso il cane mangiava quello che mangiavo io. La settimana scorsa io mangiavo quello che mangia il cane. Questa settimana credo che mi mangerò il cane”. Molte persone hanno perso tantissimi soldi. Leggi
Hervé Falciani dopo aver lavorato come croupier ai tavoli del casinò di Montecarlo è stato assunto dalla banca privata Hsbc di Ginevra. Da lì se ne andò nel 2008 portandosi via dati riservati sui conti correnti per oltre cento gigabyte, e mettendo fine all’impenetrabilità del segreto bancario elvetico, con ripercussioni sui sistemi fiscali di mezza Europa.
La sua “lista” è diventata un’arma preziosa nella lotta all’evasione e ai paradisi fiscali e bancari, verso cui i compiacenti consulenti della banca indirizzavano i capitali dei clienti ricchi. A giugno Arte ha dedicato un reportage al caso, e ha pubblicato sul suo sito questo documentario interattivo che ripercorre tutta la vicenda.
Mentre in Europa l’unione monetaria rischia di essere travolta dai debiti della Grecia, dall’altra parte del mondo, in Cina, è esplosa una tempesta finanziaria di dimensioni ben più grandi che alcuni osservatori non esitano a paragonare al crollo di Wall street del 1929. Leggi
È stato un giovedì nero per la borsa di Shanghai, il più importante mercato finanziario cinese, e la finanza globale si risveglia con un altro fronte d’instabilità oltre al caos greco. Leggi
“Diciassette anni dopo il lancio di PayPal”, scrive Le Monde, la finanza online è ormai una realtà affermata. “Nel 2014 gli investimenti nel settore sono triplicati rispetto all’anno precedente, raggiungendo il valore di 12,2 miliardi di dollari. Nel 2010 erano stati investiti appena due miliardi di dollari”.
In attesa della quotazione in borsa di PayPal, che è valutata 40 miliardi di dollari, oggi la società di finanza online più grande è la cinese Lufax, una piattaforma di crediti peer to peer che vale dieci miliardi. La Lufax è seguita dalla statunitense Lending Club, che è stata fondata dal francese Renaud Laplanche.
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